Ricorderete che proprio Immobiliare.it aveva messo in evidenza come nel nostro Paese fossimo ancora drammaticamente indietro riguardo al tema della certificazione energetica degli edifici; tanto di quelli residenziali quanto di quelli adibiti ad uso commerciale.
Dopo un inizio decisamente a rilento (meno del 5% degli immobili era in regola a Gennaio) e una repentina ripresa nei mesi successivi, Aprile ha nuovamente segnato un rallentamento di due punti percentuali rispetto al trend dei mesi scorsi, e secondo le ultime rilevazioni dell’ Ufficio Studi di Gruppo Immobiliare.it, oggi è in regola con la certificazione energetica meno di un terzo degli immobili in vendita o affitto in Italia (32,9%).
La situazione non è sfuggita neanche all’ Unione Europea che, proprio in questi giorni, ha ufficialmente bocciato la situazione italiana nel comparto dei rendimenti energetici degli edifici, obbligando il nostro Paese a comparire davanti alla Corte europea della giustizia per spiegare il motivo di tale, grave, ritardo.
La normativa applicata in Italia, lamentano da Bruxelles, non è conforme ai dettami di quella europea volta a discipilinare il rendimemto energetico nel campo dell’edilizia. Secondo quanto deciso dall’ Unione Europea, già in fase di costruzione tutti gli edifici devono essere obbligatoriamente dotati di un certificato di prestazione energetica, che attesti gli effettivi consumi della o delle unità immobiliari.
L’Italia non solo, a detta dell’ UE, non ha applicato in maniera corretta la normativa, ma ha addirittura reso possibili diverse deroghe alla certificazione compiuta da esperti autorizzati come, ad esempio, le autocertificazioni dei cittadini; assolutamente inammissibili per la natura stessa della direttiva.
Di tutto questo ora le autorità italiane dovranno rispondere a Bruxelles davanti ai giudici della Corte Europea, ai quali dovranno anche spiegare come mai alcuni edifici sono stati esclusi dall’obbligo di certificazione e perché non sono state fatte comunicazioni all’Unione a proposito delle misure intraprese per attuare le ispezioni dei sistemi di condizionamento dell’aria.
Per chi ritiene queste misure eccessive, ci permettiamo di ricordare che non solo la certificazione energetica è uno strumento indispensabile per la valutazione del valore di un immobile, ma anche che sono proprio gli edifici a causare quasi la metà del consumo energetico del pianeta, equivalente al 36% delle emissioni di anidride carbonica, il che vuol dire inquinamento e, che piaccia o no, di inquinamento ci si ammala. Ecco perché l’Unione Europea sta cercando di ridurre in tutti i modi queste emissioni.
Fonte: articolo di Andrea Polo da immobiliare.it del 27/04/2012