INEWS 16 | L’intervista – CARLO GIORDANO (CEO immobiliare.it)

da L'I.com

La mia prima assemblea di condominio on-line

Un’esperienza che ultimamente mi ha fatto riflettere molto è stata la mia prima riunione di condominio tramite una piattaforma on-line.

Possiedo una seconda casa in un piccolo borgo di montagna che ha visto 15 anni fa la riqualificazione di un complesso di baite e il condominio conta una trentina di proprietari. Quando ci siamo collegati tutti on-line mi sono stupito di fronte alla constatazione del fatto che l’età media dei partecipanti fosse piuttosto alta, e nonostante ciò, l’entusiasmo di prendere parte ad una riunione attraverso questa tecnologia era tangibile.

La pandemia ci ha permesso un importante salto in avanti in termini di educazione digitale. Se gli esperti sostengono che siano almeno cinque gli anni guadagnati in questo senso, io credo che il passo in avanti sia ancora più importante: il 2020 ha portato ad essere fruitori del mondo del web persone che, senza la pandemia non lo sarebbero mai state, neppure dopo cinque anni. È stato un cambiamento così profondo e così veloce che nessuno avrebbe potuto immaginare.

Siamo tanti, tantissimi e tutti puntuali. Due cose che nelle mie tante precedenti riunioni di condominio non avevo mai vissuto. Parto dalla seconda: in generale queste riunioni iniziavano sempre in ritardo di almeno mezz’ora (anche di 45 minuti!) tanto che il ritardo diventava “evento programmato”. Stavolta, invece no: se si dice alle 18:15, alle 18:10 siamo già tutti connessi.

L’Amministratore fa il conteggio dei millesimi dei presenti e superiamo i 900 millesimi, che record! E non sono deleghe, le persone ci sono proprio. Mi chiedo cosa abbia determinato questa svolta e penso ad un effetto “nuovo” o “curiosità”, ma la vera ragione la scoprirò nello sviluppo dell’incontro. Inizio a pensare ad uno dei segreti di Immobiliare.it “Come fa un portale immobiliare a fare quasi tre milioni di visitatori al giorno? È semplice! Tutti possono usarlo dove e quando vogliono”. Ed è il segreto del successo di questa assemblea condominiale: tutti possono partecipare, non devono andare nel borgo e sanno già come e cosa fare. Tutti i partecipanti appaiono sereni e a proprio agio, nonostante il fatto che l’avvio della video call presenti i soliti e ormai ben noti inconvenienti audio e video. Questi piccoli disagi però vengono vissuti da tutti con spirito di collaborazione, non sono percepiti come richiami o gesti scortesi. Mi chiedo come sia possibile e mi torna in mente un’analisi letta qualche tempo fa sul motivo del successo delle piattaforme social. Le persone, quando sono on-line, ci stanno bene. Addirittura, i nostri dispositivi mobile ci aiutano a liberare endorfine, gli ormoni del benessere. Credo davvero che l’on-line ci avvicini, rimuovendo barriere che in presenza sono più difficili da abbattere.

Produttivi, ordine del giorno, punto dopo punto. Per l’amministratore del condominio non è la prima assemblea online: guida la riunione con decisione, condividendo consuntivi e preventivi e raccogliendo rapidamente le votazioni. Del resto, l’online richiede maggiore disciplina, non si può parlare uno sull’altro e non tutti si sentono a proprio agio ad esporsi in prima persona.

Penso che forse è vero che nell’online siamo più educati rispetto alla vita reale, ma allo stesso tempo ci aspettiamo di più. Sicuramente più velocità nel dare e ricevere un feedback. Oggi se un utente invia un contatto ad un’agenzia per un immobile di suo interesse e non riceve risposta nel giro di poche ore esprime con forza il suo dissenso. Nel 2019 invece era meno rigoroso e lo sappiamo grazie a un recente sondaggio dal quale è emerso che il 17% dei nostri utenti si è dichiarato insoddisfatto dei tempi medi di risposta dell’agenzia immobiliare. Credo che questo debba essere uno spunto di riflessione per noi per evitare di deludere le aspettative degli utenti del portale.

E infine, la fase della riunione dedicata alle “varie ed eventuali” è cambiata completamente. Prima quando si arrivava a questa parte dell’incontro tutti erano già stanchi e desiderosi di chiudere rapidamente, questa volta invece è accaduto l’inaspettato. Quando l’amministratore ha chiesto se ci fossero altri punti da affrontare, la signora Antonella è intervenuta dicendo: “Vorrei condividere con voi la mia riscoperta della nostra casa. Non ho sofferto il non potere più andare in ufficio, non incontrare colleghi o amici o veder così ridotta la mia vita sociale. Anzi, per alcuni aspetti sono stata meglio, più tranquilla. Ho, viceversa, patito la prigionia di esser chiusa nel mio appartamento. Così a giugno 2020, appena ho potuto, sono scappata da Genova per venire qui in montagna dove sono letteralmente rinata. Non vi nascondo che ormai combatto in ufficio per avere tre giorni di smartworking e poter tornare in questo contesto che sento così mio”.

È chiaro che la pandemia ha cambiato la nostra relazione con la casa. In un convegno ho sentito dire che “il mercato immobiliare è stato covid-free” in quanto nell’andamento delle compravendite, scomponendo per mesi ed escludendo marzo e aprile 2020, non ci sono stati impatti negativi. Io credo invece che il mercato immobiliare sia stato fortemente influenzato dalla pandemia, ma in maniera positiva. Per tutti, la casa ha recuperato il suo ruolo di protezione e sicurezza, è stato il vero scudo contro un nemico invisibile e non si è limitata più a essere adibita a semplice dormitorio, ma è diventata il fulcro e il centro di tutte le nostre attività. Ovviamente, questo ha determinato due situazioni opposte: da un lato, ci sono quelli che hanno scoperto di amare il proprio immobile (come la signora Antonella e la sua baita in montagna) e dall’altro tutti quelli che invece hanno capito di non poter tollerare oltre la propria abitazione (penso ad esempio alle difficoltà incontrate dalle famiglie con bambini in DAD costretti a vivere in piccole case in città).Leggendo le ricerche su Immobiliare.it, confrontandole tra oggi e febbraio 2020, hanno fatto un salto enorme: da una media di 52 milioni di visite al mese siamo passati a 75 milioni. Oggi un italiano su tre vorrebbe cambiare casa per avere spazi migliori e uno su dieci vorrebbe avere una seconda casa, mentre un anno e mezzo fa sembrava un mercato in costante riduzione.

Per tornare all’assemblea, la signora Antonella si è esposta con alcune idee, per un totale di dieci interventi, al fine di migliorare il condominio. Sorprendentemente, nessuno si è lamentato o si è pronunciato contrario, ma diversi hanno approvato le proposte e si sono organizzati in sottogruppi per lavorare meglio alla definizione degli interventi.

Sì, la pandemia ci ha cambiati. Ma, alla fine, torneremo come prima? Dopo oltre un’ora di video call è l’ora dei saluti e a questo punto si crea un po’ di disordine, ci si parla sopra, ma ci pensa l’amministratore a riportare l’ordine: “Per la prossima assemblea, come volete fare? Ancora online o torniamo a vederci in studio da me?” La risposta è corale: “No, no. Ritroviamoci! Sì, questi strumenti sono comodi, ma preferiamo vederci di persona”. Questo mi fa pensare che alla fine tutto tornerà come prima, anche in ufficio e nella quotidianità. Il Covid-19 resterà un ricordo, un racconto eroico, ma ritorneremo al nostro punto di partenza.

Poi, prima uno, poi un altro, poi tutti ci ripensano: “In effetti è vero che così abbiamo fatto bene, abbiamo potuto esserci tutti, e con questa modalità possiamo fare molti più incontri. Che ne dite se la prossimala facciamo ancora online e per le altre decidiamo più in là?” E ho capito: il mondo è cambiato, noi oggi siamo diversi da quello che eravamo un anno e mezzo fa. E se si è diversi… non si può tornare indietro.

Carlo Giordano | CEO immobiliare.it | www.immobiliare.it

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