Sono moltissimi gli italiani che continuano a covare il sogno di comprare una casa in cui, magari, costruire il loro nido e la loro famiglia. Nella stragrande maggioranza dei casi, però, per procedere con l’acquisto più importante della vita è necessario sottoscrivere un mutuo che, in questo periodo, non sempre è semplice ottenere.
Il primo mutuo arriva tardi
Secondo recenti dati di mercato, il primo indicatore di difficoltà arriva dall’età di chi sottoscrive la richiesta di mutuo. Soprattutto per chi intende acquistare la sua prima casa, ormai l’età media è di oltre 36 anni. A costringere gli italiani a fare questo passo in un età così matura non è la loro itaiaca propensione a rimanere sotto al tetto genitoriale fino al più tardi possibile, ma l’impossibilità a raggiungere un profilo finanziario tale da garantire alle banche la sicurezza necessaria a concedere un mutuo.
La controprova arriva da altri due elementi, ancora una volta legati all’età. Il primo è quello che mette sotto la lente le richieste fatte da chi ha meno di 30 anni; sebbene queste rappresentino il 24% del totale (fonte Mutui.it), verranno accettate solo nel 5% dei casi. Aumenta invece il numero di richieste fatte da chi ha già compiuto 60 anni. Queste, che equivalgono al 3% di quelle presentate in Italia, raccontano sia una popolazione che riesce a comprare casa solo una volta ottenuta la liquidazione pre pensione, sia una grande fetta di genitori che si accollano il mutuo con cui permettere ai figli, magari precari, di vivere in una casa propria. Altro elemento a supporto di questa tesi il numero dei mutui richiesti per ottenere liquidità che, nell’ultimo periodo, ha quasi raddoppiato la sua dimensione rispetto al mercato totale arrivando al 4,1%.
La politica delle banche
In questo momento così difficile, vista la congiuntura economica e l’incertezza dei mercati che ci circonda da tempo, molti Istituti stanno ponendo in atto una politica di razionalizzazione del credito. In pratica, vista la poca volontà di esporsi economicamente, soprattutto in una fase dell’anno in cui molte Banche hanno già raggiunto i budget annuali, sovente scelgono di non erogare alcun credito o, se lo erogano, lo fanno aumentando notevolmente lo spread richiesto (in pratica la porzione di guadagno che ogni banca tiene per se all’atto della concessione del mutuo) o, ancora, finanziando cifre inferiori rispetto a quanto non facessero fino a poco tempo fa, circa il 20% in meno rispetto solo ad Aprile 2011.
Qualche consiglio per chi compra casa
Nonostante questa situazione, comunque, i mutui continuano ad essere necessari per comprare e allora come fare? Il primo consiglio è quello, una volta indivuduato l’immobile che ci interessa, di farsi fare da un consulente una prima ipotesi di fattibilità della concessione del mutuo. Chiaramente questo primo passaggio è solo indicativo, ma quantomeno ci permetterà di comprendere se la nostra richiesta ha o meno possibilità di essere accolta. In secondo luogo è opportuno vincolare la proposta di acquisto all’effettivo ottenimento del mutuo e, prima di impegnarsi con un istituto, confrontare le diverse ipotesi presenti sul mercato. Una volta scelto l’immobile e l’istituto con cui fare il mutuo, non facciamo passare troppo tempo fra l’istruzione della pratica e il rogito. Le Banche sono costrette a mantenere le stesse condizioni per un periodo limitato (di solito tre mesi, ma sovente anche meno) e, passato questo tempo, possono modificare anche sostanzialmente lo spread applicato. In fine, non limitiamoci a valutare solo gli arci noti tasso fisso e variabile, ma prendiamo in seria considerazione anche altre soluzioni come il tasso misto che, dando l’opportunità, sia pure a scadenze fissate, di modificare il tipo di tasso applicato al nostro finanziamento, permette allo stesso di essere più flessibile che, in periodi come questi, è assolutamente indispensabile.
Insomma, comprare è ancora possibile, e non trascuriamo l’opportunità offerta dalla surroga che, soprattutto quando i mercati saranno più stabili potrà riservare ai mutuatari piacevoli sorprese.
Fonte: Redazione immobiliare.it