Arrivano da uno studio di LuxuryEstate.com, il portale immobiliare leader nel settore del lusso e partner di Immobiliare.it, le informazioni secondo cui la Sardegna si posiziona al quarto posto tra le regioni italiane per le ricerche di case di alto livello da parte di compratori internazionali.
La regione più ambita dai “Paperoni stranieri” che desiderano acquistare una seconda casa per vacanze o investimenti è la Toscana, con circa il 20% delle ricerche totali. Segue la Lombardia, che supera leggermente il 17%, e il Lazio, anch’esso con percentuali a due cifre ma nettamente distaccato dalle prime due, con circa l’11,5%.
Appena fuori dal podio, come accennato, c’è la Sardegna, con l’8,5% delle preferenze, seguita da altre due località balneari perfette per acquistare una casa vacanze: Liguria e Sicilia, che raccolgono rispettivamente il 7,1% e il 6,5% dell’interesse totale.
Proseguendo, al settimo posto si trova il Veneto (6,3%), seguito dalla Campania, ottava con il 5,2%, e dal Piemonte, nono e fermo al 4%. Chiude la top 10 il Trentino-Alto Adige, meta preferita dal 3,5% di chi cerca abitazioni di lusso dall’estero, grazie alle sue splendide montagne.
Analizzando la provenienza delle ricerche, emerge che la Germania è il Paese da cui proviene la maggior parte dell’interesse di lusso verso l’Italia. Questo è evidente in 8 delle 10 regioni menzionate nella classifica precedente, con il Trentino-Alto Adige che spicca su tutte le altre: qui, oltre il 50% della richiesta totale proviene dalla Germania. Percentuali significative, superiori al 20%, si registrano anche in Sardegna (28%), Liguria (27%) e Toscana (23%).
In sole due regioni, invece, la Francia è la nazione da cui proviene la maggior parte delle ricerche di lusso in Italia: si tratta del Lazio e del Piemonte, entrambe al 14%. Infine, il mercato immobiliare di lusso italiano attira anche l’attenzione della Polonia, che occupa il terzo posto nelle ricerche complessive degli altospendenti stranieri in Sardegna, Sicilia (9% per entrambe), Toscana (8%) e Trentino-Alto Adige (6%).
Fonte L’Unione Sarda