EURIBOR IN CADUTA ALLO 0,75%: ECCO CHE COSA CAMBIA PER LE RATE DEI MUTUI
Non si arresta la caduta degli indici Euribor, sorvegliati speciali dagli oltre 3 milioni di italiani che hanno in pancia un mutuo a tasso variabile e da tutti gli ”aspiranti mutuatari”. Questa mattina, secondo i dati diffusi come ogni giorno alle ore 11.15 dall’European banking federation, gli indici sono andati ancora indietro. L’Euribor a 3 mesi è scivolato allo 0,753% mentre l’indice a un mese si è portato a quota 0,41%.
Di decimo in decimo il calo di questi indici – che sintetizzano la media dei tassi a cui un panel di banche, soprattutto europee, si prestano soldi fra loro – sono ormai in flessione da diversi mesi, esattamente dal 20 luglio, quando è esplosa la crisi dei debiti sovrani con il temuto contagio della Grecia nella periferia dell’Eurozona. Senza andare troppo indietro nel tempo, a inizio anno l’Euribor a 3 mesi era all’1,34% e l’indice mensile all’1,08%. Adesso, dopo nemmeno quattro mesi, questi parametri hanno ”bruciato” circa 60 punti base.
Da inizio anno il calo dell’Euribor corrisponde a due tagli Bce
A conti fatti, la riduzione degli Euribor corrisponde a più di due tagli del costo del denaro da parte della Banca centrale europea. Mentre il tasso Bce resta ancorato al minimo storico dell’1% gli Euribor continuano con il loro passo da gambero a perdere terreno. E di questo passo si stanno avvicinando ai minimi di sempre toccati il 31 marzo 2010 – apice del credit crunch bancario sfociato nella crisi dei debiti sovrani – quando l’Euribor a 1 mese toccò lo 0,397% e il trimestrale piombò 0,634% (guarda il minimo e il massimo dell’Euribor dal 1998 ad oggi).
Cosa cambia per chi ha il mutuo
La notizia farà certo piacere a chi sta rimborsando un mutuo a tasso variabile. Per questa categoria di mutuatari, in costante crescita negli ultimi mesi rispetto a chi opta per il fisso per quanto in un mercato in frenata a causa di spread alti e incertezze sulle aspettative reddituali delle famiglie, le rate sono decisamente meno salate.
Per fare un esempio, su un mutuo di 150mila euro da rimborsare in 25 anni, la rata di maggio sarà meno cara di circa 50 euro. Niente male in un periodo in cui tra Imu, rincari della benzina, bolli e nuove tasse c’è chi stima che le famiglie italiane dovranno sborsare tra i 2-3mila euro in più dello scorso anno.
Nuovi mutui
Uno sguardo anche ai nuovi mutui. I continui cali degli Euribor rendono decisamente più appetibili anche i partenza i contratti a tasso variabile. Il divario con il fisso, nel confronto tra le migliori offerte, si attesta ormai intorno a 250-300 punti base. Decisamente troppo. Tra le offerte più aggressive oggi Webank si posiziona, sempre restando nell’esempio standard di un mutuo da 150mila euro da restiturire in 25 anni, su un Taeg (tasso che comprende interessi e tutte le spese accessorie) del 3,55% (seguito da Cariparma al 3,69%, Bnl al 3,7%, Ing direct al 3,97%, Intesa Sanpaolo al 4,02%). Il miglior fisso, che trova ancora Webank tra le apripista, è al 6,23% (seguono Cariparma 6,34%, Bipiemme 6,41%, Bnl 6,43%). Circa il 3% in più. In soldoni sono 180-200 euro al mese. Oltre 2mila euro l’anno.
Previsioni
Cosa dice la sfera di cristallo dei mutui? Per quel che riguarda gli Euribor è previsto un ulteriore calo. Attualmente i contratti future sull’Euribor a 3 mesi scambiati sul mercato londinese Liffe indicano che l’Euribor a 3 mesi scenderà allo 0,66% a settembre 2012. Dopodiché tornerà a salire, ma molto lentamente. Dovrebbe restare sotto l’1% fino al marzo 2014 per poi portarsi all’1,9% nel 2016. Posto che l’attuale crisi economica europea non si risolva, a sopresa, prima del previsto.
Fonte: I libri del Sole 24 Ore – Il mutuo perfetto