I continui rincari dei prezzi nei negozi al dettaglio sono ormai un fenomeno a cui siamo abituati: desta maggiore impressione, tuttavia, sapere che la lievitazione dei prezzi riguarda tutte le fasi di produzione, non solo il prodotto finito.
L’Istat, a questo proposito, ha appena fornito maggiori informazioni in merito al mondo immobiliare: nei primi tre mesi dell’anno sono aumentati dell’1,6% rispetto al trimestre precedente – e addirittura del 2,6% rispetto a dodici mesi fa – i costi di costruzione dei fabbricati residenziali. Questa crescita si spiega, secondo l’Istituto di Statistica, con l’aumento dei costi della manodopera (che, da soli, determinano l’1,6% di aumento anno su anno) e dei prezzi dei materiali per l’edilizia (0,7% rispetto al 2011).
Andando più in dettaglio, il quadro è il seguente: nel periodo gennaio-marzo del 2012 sono aumentati – rispetto al trimestre precedente – i costi della manodopera (2,1%), dei materiali edili (1,0%) e dei trasporti e noleggi (1,6%); gli stessi costi, paragonati allo scorso anno, hanno visto un incremento del 2,9% dei costi di manodopera, del 1,9% di quello dei materiali, di ben il 4,1% dei costi di trasporto e noleggio.
Non tutti i materiali, ovviamente, hanno subito gli stessi rincari: interessante sapere che le categorie che oggi costano più di ieri sono le pietre naturali e i marmi (+2,5%), e i materiali di isolamento termico, leganti e impermeabilizzazioni (+2%).
Un circolo vizioso, dunque: costruire gli immobili costa sempre di più, i prezzi di vendita aumentano ed è sempre più difficile comprare casa. Col risultato che gli immobili invenduti aumentano ogni giorno. Come frenare questa spirale negativa?
Fonte: articolo di Vittoria Giannuzzi da immobiliare.it del 07/05/2012